3 motivi per cui cross-device shopping ti costa più di quanto credi

Aggiornato il maggio 8, 2018

Il cross-device è una vecchia storia. Oggi che i tre quarti degli americani possiedono gli smartphone e l’80% possiede dei computer, i consumatori trascorrono più tempo che mai passando da un dispositivo all’altro.

Tuttavia, per i marketer il vero problema non è se esiste o meno il cross-device shopping. Tu sai che esiste, e sai che non è una moda passeggera. Si tratta invece di conoscerne la portata e di sapere quanto ti sta costando. Che cos’è che non hanno capito i tuoi analisti vecchia scuola legati al singolo dispositivo? Quante vendite ti stai perdendo a causa di quei clienti che saltano da un dispositivo all’altro?

In Criteo abbiamo deciso di smetterla con le congetture e di passare ai fatti. Abbiamo analizzato 5 milioni di percorsi di acquisto di oltre un migliaio di retailer statunitensi per avere una visione reale dell’effettivo impatto del cross-device shopping.

Ne abbiamo dedotto che il cross-device è un grosso fenomeno. Anzi: è enorme. E probabilmente ti costa più di quanto te ne renda conto. Ecco perché:

1.       Sulle tue vendite il cross-device ha un impatto del 31%.

Mai nessun CMO ha detto: “A me sta bene perdere i miei obiettivi di revenue del 31%”. Tre percorsi di acquisto su dieci negli USA coinvolgono più dispositivi – ed esistono buone possibilità che tu dia la colpa di queste vendite mancate al dispositivo o al canale sbagliato. Se pensi che la maggior parte delle tue vendite venga da un solo dispositivo, mentre in realtà i tuoi clienti ne usano diversi lungo il percorso, probabilmente stai impiegando troppo denaro per un solo canale marketing e non abbastanza per un altro. Nel panorama data-driven e super concorrenziale del retail di oggi non puoi permetterti di fare errori del genere.

2.       Nessun settore retail né Paese al mondo ne è esente.

I nostri dati rivelano che nessun settore commerciale o campo ne è esente: la gente acquista su tutti i dispositivi, tutto il giorno e ogni giorno, e acquista tutto e in tutto il mondo. Tutti i sub-vertical del retail, compresi quelli di alta gamma come Home Goods, vedono almeno il 20% delle loro vendite coinvolgere diversi dispositivi prima dell’acquisto. E se credi che agire al di fuori degli USA potrebbe darti una tregua, riflettici meglio. Il 36% delle transazioni nel Regno Unito e il 33% in Germania coinvolgono diversi dispositivi.

3.       Stai mostrando gli annunci sbagliati agli shopper durante il 41% del loro percorso di acquisto.

La nostra analisi rivela che i percorsi di acquisto sono del 41% più lunghi di quanto indichino le tue attuali ricerche analitiche. Mediamente, gli utenti convertono dopo 4,1 visite sul tuo sito Web. Tuttavia, se guardi attraverso il filtro opaco delle analisi sui singoli dispositivi, vedrai solo 2,9 visite, il 41% di meno di quello che ricevi in realtà. Se non hai presente gli utenti che agiscono su più dispositivi, probabilmente mandi loro messaggi pubblicitari che non hanno legame con quello che interessa loro nel processo di acquisto. Mostrando annunci non pertinenti rischi di lasciare le vendite a quei concorrenti che hanno capacità superiori di tracciamento e di targeting.

Il cross-device shopping è già una realtà e questo potrebbe già costarti denaro. Per fortuna hai chi può aiutarti. Il tracciamento cross-device elimina il “rumore” presente nei tuoi dati, collegando gli utenti ai loro diversi dispositivi. Questo consente un targeting più intelligente, che ti permette di ottimizzare il tuo budget per i vari canali. Se ti interessa catturare fino all’ultima delle tue vendite, questo è il momento di adottare una soluzione.

Per avere un quadro completo su quale impatto può avere il cross-device shopping sulle vendite retail in più di 12 Paesi, leggilo sul report State of Cross-Device di Criteo.