Coronavirus e pubblicità. Comunicazione contestualizzata e vicinanza

Il Covid-19 sta cambiando le abitudini dei consumatori e le aspettative nei confronti delle aziende e dei media. La pubblicità serve ma deve essere utile e ...
Aggiornato il aprile 24, 2020

Kantar, azienda che si occupa di data management & consulting, ha rilasciato i risultati di uno studio globale che analizza, fra le varie tematiche, le abitudini dei consumatori e la fruizione dei media durante la pandemia di Covid-19.

Per realizzare il Covid-19 Barometer sono stati intervistati oltre 25mila consumatori, provenienti da più di 30 Paesi. La prima fase dello studio, che esplora le implicazioni del Coronavirus nel tempo, rivela come gli individui reagiscano e si adattino alla “nuova normalità” con l’avanzare della pandemia e offre ai brand chiare indicazioni su come rimanere vicini ai propri clienti durante l’emergenza sanitaria.

Le attese dei consumatori

Secondo la ricerca di Kantar, i consumatori si aspettano che le aziende diano priorità a iniziative di welfare verso i propri dipendenti e che giochino un ruolo rilevante a supporto della società. I brand sono sotto gli occhi di tutti e ci si aspetta che siano d’aiuto, pratici e realistici.

Le persone, in questo particolare momento, vogliono tenersi informate: essere preparati è la prima risposta, in tutti i mercati, fondamentale per più di un terzo degli intervistati a livello globale (34%).

I canali media nazionali, come la TV e i quotidiani, sono ancora considerati come le fonti di informazione più affidabili, con il 54% degli intervistati che le considera degne di fiducia.

Riguardo alla comunicazione, solo l’8% dei consumatori crede che le aziende la debbano interrompere e molti evidenziano che può essere una distrazione benvenuta.

Si aspettano però che le campagne pubblicitarie abbiano un impatto positivo sulla società e lascino un segno:

  • parlando di come il brand è utile nella nuova vita di tutti i giorni: 77%
  • raccontando gli sforzi fatti dal brand per affrontare/migliorare la situazione: 75%
  • usando un tono rassicurante: 70%

Ciò che invece i consumatori condannano sono le campagne che hanno come obiettivo la promozione del proprio brand (per il 75% dei rispondenti) e i toni umoristici (40%).

Abbiamo già visto molti esempi di brand mondiali che hanno sostituito campagne e spot che promuovevano i loro prodotti per dare al loro pubblico qualcosa di più importante, un messaggio di speranza.

Restando in Italia, Barilla ha fatto una vera e propria dichiarazione d’amore all’Italia e al suo popolo che, ancora una volta, resiste. Con la voce di Sophia Loren ad aggiungere emozione.

FCA ha mandato un messaggio di speranza: “Queste strade così vuote dovrebbero metterci tristezza. Eppure, non ci sono mai sembrate così piene. Piene delle nostre speranze, dei nostri sogni, piene di coraggio, di forza, di orgoglio.”

Per sostenere la Croce Rossa Italiana, Coca-Cola Italia si è affidata al cantante Cesare Cremonini e a una delle sue canzoni più conosciute “Un giorno migliore” per realizzare uno spot per la raccolta di fondi.