Che cosa devono sapere i marketer: la mentalità multi-tab nel 2020

I consumatori stanno evidenziando un tipo particolare di comportamento nel momento in cui compiono ricerche o organizzano informazioni su prodotti e brand.
Aggiornato il dicembre 11, 2023

In che modo gli utenti Internet approfittano dei loro browser per lo shopping online? Nel momento in cui cercano e organizzano informazioni su prodotti e brand, sempre più consumatori evidenziano un particolare comportamento: un fenomeno che chiamiamo “mentalità multi-tab”.

Che cos’è la mentalità multi-tab?

I consumatori di oggi hanno poco tempo e ancor meno attenzione. La mentalità multi-tab, cioè aprire diverse pagine Web in rapida successione, facilita il confronto e l’accostamento di diverse fonti, in modo rapido ed efficace, oppure salva articoli su queste pagine per rivederli in una fase successiva. Questo comportamento è spesso seguito durante una qualsiasi attività in cui è utile avere diversi articoli fianco a fianco, per passare velocemente da uno all’altro, come quando si passano in rassegna notizie, si confrontano ricette o si leggono tutti i vari utilizzi dell’olio di cocco.

Allo stesso tempo, gli utenti controllano le loro mail, scorrono i titoli, indugiano sui social media, e infine tornano a caccia di quella stupenda T-shirt nera, tutto nella stessa finestra del browser, in una o in diverse sessioni online. Gli studi mostrano che questo comportamento è particolarmente diffuso presso le generazioni più giovani, la Gen Z e i Millennial. Nel 2020, i consumatori sono come i detective, che normalmente passano al setaccio nello stesso momento i diversi tipi diversi di contenuto, cercando di trovarvi un senso.

Il paradosso della scelta

Nell’epoca del multi-tasking e del sovraccarico di informazioni, i marketer sanno già che i consumatori sono soliti ricevere un’infinità di opzioni nel corso di un’unica ricerca online. Dal punto di vista del consumatore, avere molte opzioni può essere un grosso vantaggio, ma può anche essere un grosso svantaggio.

Vediamo, con un esempio: Sabrina sta cercando una T-shirt nera. Nel primo momento di caccia al prodotto, per cercare “t-shirt nere”, usa Google, che restituisce immediatamente la bellezza di 7,5 miliardi di risultati.

A questo punto, lei potrebbe porsi un certo numero di domande:

  • Che qualità di t-shirt nera voglio?
  • Quali brand dovrei guardare?
  • Quanto voglio spendere?
  • Con quale rapidità la voglio?
  • Che cosa dice la mia rivista preferita? 

Apre quindi una scheda con il blog di un/a influencer, che ha salvato nei preferiti, un’altra scheda per cercare “cotone vs lyocell”, e un’altra ancora per vedere quale brand di t-shirt la sua VIP preferita ha indossato recentemente per una cena. Questo la attiva in un vortice di infinite opzioni di t-shirt nere.

Il paradosso della ricerca

Sulla prima scheda, Sabrina scorre verso il basso e rapidamente apre due articoli che promettono una sintesi delle “t-shirt nere”. Passa a Google Shopping, quindi clicca su quattro annunci di brand e due annunci su siti Web retail. Da qui, scopre diverse altre varietà di t-shirt nere.

Dopo alcuni minuti in cui passa in rassegna ciò che è presente su ciascuna scheda, Sabrina ne elimina alcune. Apre qualche altra scheda con ulteriori alternative e trascorre i successivi 10 minuti assimilando le informazioni, e scorrendo avanti e indietro per confrontare i vari prodotti. Quando il numero apparentemente infinito di prodotti simili offerti si combina con le miriadi di punti vendita da cui può ottenere informazioni, Sabrina ha un mucchio di cose su cui riflettere.

Nel 2020, il consumer journey è una caccia

Nel panorama odierno dello shopping, l’alternanza di periodi di caccia di informazioni a raffica (apertura di nuove schede) con periodi di riflessione sulle informazioni (in cui si prendono in considerazione i diversi brand/prodotti) è tipico del consumatore del 2020. Gli shopper moderni sono esperti nello scovare informazioni per limitare il campo dei prodotti concorrenti, guardando sia le recensioni dei clienti, le caratteristiche e i materiali dei prodotti, sia la supply chain di una azienda.

Il customer journey è una partita di caccia e le persone dedicano tempo a fiutare tutte le opzioni.

Per connettersi con gli shopper che seguono costantemente questa mentalità multi-tab, gli inserzionisti devono essere presenti nel momento in cui l’intento è più elevato, lungo tutto un customer journey che non ha caratteristiche lineari. Per saperne di più su come gestire il mindset del nuovo consumatore, scarica il nostro report Shopper Story: