Meet the team: Alice Neirotti, Director Large Customers Criteo Italia

Alice Neirotti racconta la storia della sua carriera in Criteo, descrivendo gli inizi, i cambiamenti nell’azienda, il passaggio al digital advertising, i ruoli ...
Aggiornato il dicembre 29, 2020

Come sei arrivata in Criteo?

Ho iniziato la mia carriera nell’online lavorando come Search e Social Media Manager in diverse  agenzie e centri media. Sono entrata in Criteo come Sales sui clienti diretti nel 2012 lavorando nell’ufficio di Parigi per un primo periodo per poi tornare a Milano con l’apertura della sede Italiana.

Cosa ti piace del tuo lavoro in Criteo?

Credo che l’elemento chiave sia la cultura aziendale, l’insieme di valori su cui si fonda Criteo e nei quali mi riconosco:  l’orientamento al risultato, il cambiamento e l’innovazione visti come opportunità e non come minaccia, l’importanza della formazione continua sia su tematiche tecniche che su soft skill e di conseguenza il fatto che insieme alla crescita professionale ci venga offerta la possibilità di lavorare costantemente sulla nostra crescita personale.

Come è cambiata l’azienda da quando sei arrivata nel 2012?

Molto. Sono entrata in un momento di forte espansione: una organizzazione simile a quella di una start up con pochi processi, molto spazio per l’iniziativa personale e una crescita velocissima che ha portato alla quotazione in borsa e alla maturità. Oggi, con una offerta di prodotto diversificata, abbiamo una struttura più organizzata, tool e procedure che ci danno rapido accesso alle informazioni. Ogni fase che ho vissuto è stata fino ad oggi stimolante e ho imparato tantissimo.

Come è cambiato il mondo dell’online advertising? Cosa chiedono i clienti oggi?

L’online advertising oggi è l’advertising. Non si può più parlare di advertising digitale e advertising tradizionale come di due canali separati perché a tutti gli effetti il digitale scorre nella nostra vita così come i più tradizionali mezzi di comunicazione. I nostri clienti lo sanno e ci chiedono di sfruttare i nostri dati e l’intelligenza del nostro motore per capire meglio i percorsi degli utenti dalla scoperta del brand al momento dell’acquisto al fine di ottimizzare gli investimenti sia sulla parte bassa del funnel di conversione che sulla parte di acquisizione di nuove audience profilate.

Di quali progetti sei più orgogliosa?

Ho ricoperto diversi ruoli in Criteo sia come “individual contributor” – Sales Manager, Account Manager – sia come People Manager. La cosa di cui sono più orgogliosa è vedere che le persone che ho formato (vorrei usare una traduzione italiana di “coached” ma non la trovo!)  negli anni hanno ottenuto e continuano ad ottenere grandi successi e riconoscimenti, ogni loro vittoria la sento anche un po’ mia! Facendo un bilancio di questi anni, più che di un particolare progetto sono orgogliosa di aver portato una mentalità e un modus operandi basati sulla comunicazione e sulla condivisione, sul senso di appartenenza, sulla responsabilità personale e sulla fiducia in se stessi.

In veste di Criteo Cares Champion c’è qualche iniziativa che hai organizzato e che ci vuoi raccontare?

Criteo Cares è una grande iniziativa che abbraccia diversi filoni, io sono più impegnata sul versante della “Diversity and Inclusion” con un focus particolare sui temi legati all’empowerment femminile. Sono due le iniziative che mi piacerebbe menzionare: la prima è relativa al workshop che ho organizzato lo scorso anno per le donne di Criteo Italia finalizzato a lavorare sull’ autostima e sulla capacità di autopromuoversi senza sentirsi sbagliate per questo. È stato un bellissimo momento di connessione e apertura che ha portato effetti benefici anche in seguito. La seconda iniziativa è stata un evento live dal titolo “Beyond Stereotypes – Storie di donne che hanno superato gli stereotipi nel mondo della creatività” che abbiamo organizzato lavorando in team con delle professioniste di Google, Linkedin e Intel: un pomeriggio in compagnia di sei donne con sei storie eccezionali che hanno raccontato ad una platea di più di 100 persone come hanno superato gli stereotipi di genere nel loro settore.

Come riesci a gestire il tuo ruolo di donna, professionista e mamma?

La maternità spesso porta con sé un gran bagaglio di sensi di colpa: quando lavori ti senti in colpa perché non sei con i tuoi figli e quando sei con i tuoi figli ti senti in colpa perché pensi che potresti fare di più al lavoro. C’è voluto tempo e lavoro su me stessa per arrivare alla consapevolezza che l’unico modo per me di essere una buona madre è quello di essere un modello per i miei figli. I bambini imparano dal nostro esempio prima ancora che dalle nostre parole e se voglio essere di ispirazione per loro devo vivere in maniera coerente con i valori che voglio insegnargli: libertà, indipendenza, autostima, rispetto per se stessi, impegno come unica strada per avvicinarci alla visione che abbiamo di noi stessi. Dall’altro canto Criteo è una azienda che si sta aprendo verso politiche di flessibilità in ottica di miglioramento del work life balance e questo mi permette di vivere il lavoro con passione ed energia in quanto non ho la sensazione che la Alice professionista stia rubando tempo alla Alice mamma, al contrario sento che l’esperienza lavorativa mi arricchisce e questa ricchezza la posso trasmettere ogni giorno alla mia famiglia.

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Sono da sempre una persona molto sportiva (ho un passato da istruttrice di fitness!) mi alleno circa 4 volte a settimana, dedico ogni giorno un po’ di tempo allo studio (mi appassionano molto i temi legati al personal finance e alla crescita personale) e sto il più possibile con i miei figli svolgendo attività creative, viaggiando appena si può e giocando a quello che vogliono loro!

Hai un libro, una frase, un motto che vuoi condividere con noi?

Mi è sempre piaciuto molto questo concetto e cerco per quanto riesco di vivere secondo questo principio “ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre.”